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Roberto Maria Cucinotta Organista Pianista Clavicembalista
Compositore Organista Onorario dello Storico Organo Romantico Orchestrale della Collegiata Insigne Matrice di S.Ambrogio in Alassio, Nella Foto a lato: Roberto Maria Cucinotta all'Organo della Collegiata insigne di Sant'Ambrogio di Alassio (1996) |
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La Collegiata insigne di Sant'Ambrogio in Alassio (Savona) e l'annesso Oratorio della Confraternita di Santa Caterina, contengono un corpus organario di primo piano (unico in Liguria) e rilevante in Italia; molto interessante e versatile per l'esecuzione della letteratura organistica. Tre diversi strumenti di epoche e concezioni differenti, trovano posto entro il tempio e rappresentano una testimonianza dell'interesse che la Comunità di Sant'Ambrogio ha nel tempo dato alla musica sacra e organistica fin dalla sua fondazione. Al riguardo si veda anche il bellissimo ed esaustivo libro "La Musica ad Alassio dal XVI al XIX Secolo" con prefazione del dott. Gianpaolo Mela e a cura di Giovanni Puerari - Paola Brocero - Mario Bizzoccoli - Carmela Bongiovanni e Maurizio Tarrini. Edito dalla Città di Alassio Quaderni di Storia Alassina, 1 - Savona Editrice Liguria 1994) Si deve in epoca moderna, il recupero filologico e l'ampliamento delle risorse foniche degli organi della Collegiata, grazie alla sinergica opera del rev. Mons. don Angelo De Canis (attuale Prevosto e Vicario Foraneo di Alassio) e del Dott. Giampaolo Mela (Organologo e Conservatore degli Organi della Collegiata di Alassio). Gli strumenti non più funzionanti o in grado di essere convenientemente utilizzati, sono stati restaurati e riportati al loro ideale splendore e due di questi hanno ricevuto interventi di ampliamento nella parte fonica e strutturale, con il rispetto delle loro caratteristiche foniche e stilistiche originarie, ampliando così la loro tavolozza sonora ed espressiva. L' Organo Barocco Oltrachino - Formentelli L'Oratorio della Confraternita di Santa Caterina contiene uno strumento ricostruito da Bartolomeo Formentelli (1983- 1985) su precedente esistente edificato da Giovanni Oltrachino di Pavia (prima metà Sec. XVII). Princpale 8' B/S Ottav 4' XV 2' XIX 1 1/3 XXII 1' XXVI 2 2/3 Voce Umana 8' S. Flauto in VIII 4' B.S. Flauto in XII 2 2/3 S. Cornetta XVII 1 3/5 S. Cornamuse 8' B.S. Usignolo - Temolo. Temperamento medio, Tastiera di 49 tasti, Pedaliera senza registri propri di 18 tasti. Registi a tirante sulla destra. Tiratutti per il ripieno
L' Organo Ottocentesco Gandolfo - Zanin La Collegiata contiene un antico organo risalente al 1855 ad opera di Giuseppe Gandolfo da Garessio (1826-1858) allievo di Felice Bossi di Bergamo. L'organo fu successivamente ampliato da Zoccola nel 1925 ed successivamente restaurato e ampliato dalla ditta Zanin di Codroipo (UD) su progetto fonico e strutturale approntato dal Dott. Giampaolo Mela. L'intervento di restauro e ampliamento ha rivisto completamente la disposizione fonica dello strumento con il recupero della fonica ottocentesca sul grand'organo e la costruzione di un nuovo secondo manuale in forma di Positivo; inoltre si è avuta la riforma della basseria con sostanzioso ampliamento anche di questa sezione sonora dello strumento. L'interno della Collegiata di S.Ambrogio Le maestose canne di facciata dell'Organo Gandofo L'Organo Gandolfo-Zanin (1986) Il Dott. Giampaolo Mela Conservatore degli Organi della Collegiata di Alassio Scheda Tecnica del primo intervento di ampliamento nel 1925 prima dell'intervento del 1996.
Scheda Tecnica dopo l'intervento di profonda riforma e ampliamento del 1996 sotto l'attenta supervisione del Dott.Giampaolo Mela promotore del restauro unitamente al Prevosto Mons. Angelo De Canis. L’Organo della Collegiata Insigne di Sant’Ambrogio in Alassio Opera di Giuseppe Gandolfo (1855), allievo di Felice Bossi - Ampliato nel 1924 Completamente restaurato e ampliato dalla Ditta Gustavo e Francesco Zanin di Codroipo (UD) nel 1996. Grand’Organo (I Manuale) 61 tasti Principale 16’ B.S Corni dolci 16’ S. Principale I 8’ B.S Flutta 8’ S. Principale II 8’ B.S Flauto in selva 8’ S. Ottava 4’ B.S Flauto in ottava 4’ Duodecima 2 2/3 B.S Ottavino 2’ Quintadecima 2’ Cornetto a 3 file S. Decimanona 1 1/3 Viola 4’ B. Vigesimaseconda 1’ Voce umana 8’ S. Due di Ripieno I Clarone 4’ B. Due di Ripieno II Fagotto 8’ B. Due di Ripieno III Tromba 8 S. Due di Ripieno IV Oboe 8’ S. Sesquialtera 2 File Corno Inglese 16’ S. Terzamano Campanelli S.
Positivo (II Manuale) 61 tasti Pedale 27 tasti Principale 8’ I sezione (12 note, rit. la 2° ottava) Ottava 4’ Contrabbasso 16’+rinforzi Quintadecima 2’ Basso armonico 8’ Decimanona 1 1/3 Trombone 8’ Vigesimaseconda Due di Ripieno II sezione (27 note) Voce Flebile S. 8’ Principale 16’ Flauto a cannelli 8’ Principale 8’ Flauto in selva 4’ Ottava 4’ Nazardo 2 2/3 Subbasso 16’ Flautino 2’ Bordone 8’ Cornetta 1 3/5 Trombone 16’ Dulcian 8’ Trombone 8’ Tremolo Clarone 4’ Accessori dello strumento Pedaloni per:Tiraripieno Preparazione Libera alla Lombarda al G.O. Pedaletti per le Unioni: I Ped (G.O.) II Ped. (Pos.) II + I (Pos. al G.O.) Pedaletti per Registri: Rullante Trombe8’ Sopr. Corno inglese16’ Sopr. Ottavino 2’ Sor. Divisione B/S: Grande Organo I Man. Si2 - Do3
Un terzo organo di carattere eclettico è collocato dietro l'altare maggiore edificato nel 1960 dalla ditta Zanin di Codroipo (UD), ampliato da Marco Renolfi di Torino nel 1984. Recentemente, ad opera di Francesco Zanin (1999), l'organo è stato restaurato e nuovamente ampliato nella disposizione fonica divenendo di buon grado sinfonico-eclettico con ampie dotazioni di fondi, ance e mutazioni. Disposto su 2 tastiere di 61 note e pedaliera concavo radiale di 32 note conta 42 registri sonori. Lo strumento è dotato di combinazioni aggiustabili con sequenzer elettronico per la programmazione delle registrazioni. Scheda Tecnica del primo intervento di ampliamento a cura di Renolfi (Torino) nel 1984
Organari Italiani
1996 Inaugurazione del nuovo organo di S.Matteo 2002 Giribaldi Accorda l'Organo di Borghetto S.S. La consolle dell'Organo di S.Matteo a Borghetto S.S. L'organaro Beniamino Giribaldi è nato nel 1942 a Montegrazie, un piccolo borgo del Comune di Imperia, immerso nella quiete degli olivi, dove tutt'ora risiede. La passione per questo strumento risale all'epoca dell'infanzia, quando, seduto alla tastiera dell'organo della Chiesa Parrocchiale costruito dal celebre organaro pavese Lingiardi, accompagnava le sacre funzioni domenicali. Forse è grazie alle luminose sonorità dei flauti ed al ripieno cristallino del Lingiardi, attualmente ancora in perfette condizioni di autenticità, che Giribaldi si forma un "gusto" genuino sull'estetica dell'antica arte organaria italiana. Decisivo è stato l'apporto formativo di Celestino Gandolfo, organaro di Olivastri (IM), scomparso all'età di 103 anni, dal quale ha appreso, oltre all'arte dell'intonazione e dell'accordatura, la rivalutazione e l'importanza del recupero del patrimonio organaro nel puro rispetto degli ideali sonori conseguiti dagli autori del passato. Successivamente ha lavorato diverso tempo presso il laboratorio dell'organaro Formentelli di Pedemonte Veronese, apprendendo e perfezionando alcune metodologie sul restauro filologico e partecipando ai lavori di restauro dell'organo "Giosuè Agati" della Parrocchiale di Taggia (IM). In seguito Giribaldi si è interessato all'arte organaria toscana ottocentesca, compiendo uno studio particolareggiato sulle misure delle canne e sull'estetica sonora degli Agati, presenti in gran numero nel ponente ligure, contribuendo alla schedatura e catalogazione di parte del patrimonio organario della provincia di Imperia. Esperto riparatore di armonium, è stato invitato a restaurare un raro strumento costruito dal francese Alphonse Mustel, in occasione dell'incisione dell'integrale dell'opera "L'organiste" di Cesar Franck. In veste di consulente tecnico, ha partecipato per diversi anni,ai lavori della Commissione per la tutela degli antichi organi presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici della Liguria. Giribaldi è stato coadiuvato nella sua attività di restauratore da Giorgio Carrara di Rumo (TN) espletando in maniera artigianale l'attività di restauratore di organi, pianoforti, harmonium ed altri strumenti da tasto, continuando e perpetuando la tradizione dell'antica arte organaria italiana, con lusinghieri apprezzamenti del pubblico, intenditori e organisti. L'organo della Chiesa Parrocchiale di San Matteo nel Comune di Borghetto Santo Spirito è stato costruito dall'organaro Imperiese Beniamino Giribaldi nell'anno 1996, su progetto e indicazioni organologiche del Dott. Giampaolo Mela Conservatore Onorario del Monumentale Complesso Organario della Collegiata Insigne Matrice di Sant'Ambrogio in Alassio. Lo strumento estremamente versatile presenta caratteristiche foniche uniche per timbro, intonazione e brillantezza dei registri. E' uno strumento che ben rispecchia la consolidata tradizione organaria italiana con il recupero della migliore tradizione che ha reso grande l'arte di edificare gli organi nel nostro paese nei secoli scorsi. Lo strumento è stato inaugurato il 24 febbraio1996 con un concerto tenuto da Roberto Maria Cucinotta, Organista Onorario dello Storico Organo Romantico Orchestrale della Collegiata Insigne di Sant'Ambrogio in Alassio, che ha composto appositamente una Suite Inaugurale per mettere in evidenza le caratteristiche timbriche della preziosa fonica di questo specifico strumento. Numerosi i restauri effettuati da Benimino Giribaldi già titolare della Bottega Organaria "Fiffaro" tra questi gli organi storici di Aquila d'Aroscia (IM), Parrocchia di Doceacqua (IM), Parrocchia di Pairola (IM), Rocca Nervina (IM), Duomo di Borgio Verezzi (SV), Parrocchia di Perinaldo (IM), Chiesa di Latte di Ventimiglia, Chiesa delle Clarisse a Porto Maurizio (IM) e molti altri. In tutti questi strumenti è apprezzabile la grande maestria di intonatore che Giribaldi ha profuso con grande perizia riuscendo a raggiungere perfetti equilibri tra le masse sonore degli strumenti restaurati, perfetta aderenza stilistica e timbrica cristallina.
Organari Giapponesi
Shima - Chiba JP - Private Church- OrganBuilding Tetsuo Kusakari Kubucizawa JP
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